Archivi categoria: Gatto Imburrato

Giù nello sprawl

Lo sprawl. Le famiglie per bene non ci passano nemmeno vicino, allo sprawl. Nessuno viene quaggiù nello sprawl, lo sanno tutti. Tutti, tranne chi nello sprawl ci vive. I padri per bene di famiglie per bene vengono a scopare qualche puttana, quaggiù nello sprawl. Le madri per bene di famiglie per bene a fare le puttane, quaggiù nello sprawl. I figli per bene di padri per bene vengono a spacciare la loro merda, quaggiù nello sprawl. Le figlie per bene di madri per bene vengono a drogarsi, quaggiù nello sprawl. Nessuno viene quaggiù nello sprawl, eppure c’è molta più gente di quanta dovrebbe esserci. Puttane, puttanieri, spacciatori della città alta. Quaggiù nello sprawl ognuno trova quel che cerca, se sa a chi chiedere. E a volte anche se non lo sa. Poi ci siamo noi, che ci viviamo, quaggiù nello sprawl. Che mordiamo la vita con i denti che ci sono rimasti, mentre con il resto del corpo siamo impegnati non farci ammazzare, quaggiù nello sprawl. Non ci vieni in vacanza, quaggiù nello sprawl. Se va male qualcosa, quaggiù nello sprawl, non hai la tua lucida tessera della TraumaTeam che fa arrivare un convoglio di soldati specializzati per tirarti fuori dalla merda. E chi cazzo l’ha mai avuta una tessera assicurativa TraumaTeam, quaggiù nello sprawl? Anche se avessi i soldi non te la farebbero mai. I padri e le madri per bene, i figli e le figlie in cerca di emozione non arrivano che poche centinaia di metri dentro lo sprawl, non conoscono la merda che c’è qui dentro, quella vera, quella che ti affoga ogni istante. Loro pensano di sapere cosa succede, quaggiù nello sprawl, ma non vedono che la superficie. Lo sprawl è una discarica, e noi siamo i suoi rifiuti. Quaggiù nello sprawl devi conoscere la gente giusta, devi sapere da chi andare, e soprattutto da chi non andare. Oppure per un taglio di coltello finisci da un fottuto macellaio, che ti cuce come se fossi un insaccato, ti si infetta la ferita e crepi come un bastardo, ignorato da tutti e soffrendo come un maiale sgozzato. E quello è il meno, potresti anche sopravvivere. La cosa brutta è quando quaggiù nello sprawl mollano quei fottuti cyborg pazzi, quegli stronzi che si sono fatti fare talmente tanti innesti da sembrare dei cazzo di tostapane con le gambe. E giù nello sprawl una pulita ogni tanto va data, no? I rifiuti si smaltiscono eliminandoli. E così ci sono questi poveri imbecilli che sono pazzi, non sanno più chi cazzo sono, perché quei fottuti circuiti ti friggono il cervello, e i figli di puttana nella città alta li scaraventano quaggiù nello sprawl. A fare pulizia di noi vermi. E poi dobbiamo sbrigarcela da soli, perché non arrivano i rinforzi, quaggiù nello sprawl. Non arrivano mai. E non è divertente, cazzo, sono fottutamente resistenti, hanno armi anche nelle palle, e spesso esplodono anche dopo morti. Fanculo a loro e a chi gli ha messo quei maledetti innesti, noi non abbiamo la squadra d’assalto TraumaTeam, noi dobbiamo improvvisare, e quelli prima di impazzire di solito erano soldati di qualche fottuto corpo speciale di qualche fottuto reparto tirato a lustro.

Ma quando arrivano quaggiù nello sprawl non frega più un cazzo a nessuno, nemmeno a loro, di chi cazzo erano, a loro perché non sanno distinguere una moto da un palazzo, a noi perché abbiamo altro di cui preoccuparci, ovvero quei fottuti pazzi. Un paio vanno a cercare un cazzo di lanciarazzi per finirli, mentre quelli che li tengono occupati pregano di resistere abbastanza senza crepare. E pregano qualsiasi cosa sia abbastanza annoiata da decidere di dare un’occhiata a come va quaggiù nello sprawl. A volte è anche la loro ultima preghiera, perché noi crepiamo così, quaggiù nello sprawl, crepiamo come barboni, come dei degli uccelli schiacciati da un carro armato, nell’indifferenza di chiunque. Poi la gente mi chiede perché non mi piacciono gli innesti cibernetici… chiunque abbia dovuto fermare uno di quei fottuti forni elettrici ambulanti non li vede di buon occhio, quaggiù nello sprawl. Passo da Doc, uno dei pochi medici in gamba quaggiù nello sprawl, finché viene pagato. Ti cuce, ti rammenda, ti fa anche il cazzo di ricamino, se hai i soldi. E se la cava anche con gli innesti cibernetici. I pochi che ho me li ha fatti lui. Gli lascio un cazzo di rene ogni volta, ma la calibrazione mensile è maledettamente buona. C’ha la fila, sto stronzo. Nessuno tocca il Doc. La sua sala d’aspetto è la zona neutrale di questa zona dello sprawl. Potrebbe andare nella città con quello che guadagna, ma lui dice che non vivrebbe un mese con quello che ha da parte, e poi si trova bene qui nello sprawl. Un fottuto pazzo. Ti fa il punto croce anche dell’intestino, ma è pazzo. Oggi è anche di buonumore, riesce anche a strapparmi un sorriso con una battuta idiota sulla differenza fra un broker e un tostapane.


È ora di andare a ritirare la mia piccola. Henry Mano Sola è sopra una bambina, l’uccello in mano, e l’aria di volersi divertire. La bambina sembra un po’ meno divertita. Estraggo la pistola gli sparo un colpo alla tempia con Betsy. Lo avevo avvertito, l’ultima volta, ed ero stato generoso, dopo avergli sparato al ginocchio lo avevo pure portato da Doc. Certa gente non impara mai. Saluto  Angel, che mi risponde con un sorriso ed un occhiolino in mezzo a quella foresta di peli che chiama barba. È frocio come tutte le legioni di Sodoma, ma se sono vere le voci e sa lavorare il cazzo come lavora sulla mia moto, buon per i suoi amanti. È un gioiello, la mia piccola. Non brillerà mai come gli orecchini di Angel, ma il motore è calibrato alla perfezione. Claire sta facendo le ultime rifiniture alla carrozzeria della mia moto, per farla sembrare un carrozzone inutile da rubare, un paio di martellate nei punti giusti, e alcune calibrazioni di fino con la sua mano da riparazioni elettroniche. Ha una mano da innestarsi per ogni occasione, la dolce Claire, anche per quando da’ sfogo alla sua fame. Lei e Angel hanno le stesse passioni: cazzi e motori. Per questo lavorano bene insieme. E spesso c’è la possibilità di avere uno sconto sul prezzo soddisfacendo le voglie di uno o dell’altra. In fondo non è così brutto, a volte, quaggiù nello sprawl. Pago la mia quota in neodollari e mi metto d’accordo con Claire per la parte restante del pagamento, ho scoperto un posticino che si sta rapidamente facendo la fama di avere un buon cibo da asporto. Certo, non è difficile essere sopra gli standard dello sprawl, ma questo pare abbia pesce vero, e Claire adora il pesce. Di qualsiasi tipo. Devo fare ancora un salto a casa prima che la mia giornata cominci ufficialmente, e mi tocca ripassare davanti al quartiere controllato dalla Yakuza. È un posto del quale si chiede al più dov’è, perché non ti metti a chiedere informazioni su un posto controllato da una delle più potenti corporazioni del mondo, a meno che tu non abbia affari da svolgere con loro. Non chiedi mai un cazzo, quaggiù nello sprawl, se non sei disposto a pagare. E se sei disposto a pagare, a volte l’unica informazione che ricevi è “cercatelo da solo, io non voglio guai”. Non posso fare a meno di reprimere un brivido, che mi passa su tutte le cicatrici della schiena, su tutte quelle provocate dai loro tagli. Non è mai bello finire nelle mani della Yakuza, se hai sbagliato. Quella volta fu un gravissimo errore. Ma furono generosi, perché sono e rimango il miglior informatore sulla piazza nel raggio di chilometri, quindi si limitarono a tagliarmi la falange del mio dito medio. E così adesso ho un vaffanculo elettronico con cui trattare chi mi sta sul cazzo. Tranne Claire, ovvio, lei può stare sul mio cazzo quanto vuole. E quelli della Yakuza. I miei affari con loro sono diventati molto più ponderati del normale, perché se la Yakuza pretende un certo lavoro, tu lo fai, o muori nel tentativo, altrimenti ci pensano loro. Certo, non ti ammazzano subito, di solito, ma ci devi pensare sempre dieci volte prima di accettare un lavoro da loro. Io do sempre garanzia di privacy e accetto i lavori fornendo la percentuale di rischio. Ma non sempre basta, a volte la Yakuza ti chiede un lavoro per cui non è contemplata la possibilità di tornare da loro a mani vuote. Altrimenti, beh, ti tatuano un cazzo di drago sulla schiena con un cazzo di pugnale senza filo. Mi chiedo sempre come ho fatto a non morire di setticemia, vista la merda che c’è quaggiù nello sprawl. Raccogliere informazioni per rivenderle può essere pericoloso, ma a volte è solo questione di chiedere a persone giuste, che siano i piccoli spiantati che per un paio di neodollari potrebbero uccidere oppure cazzo di spacciatori all’ingrosso che vendono la solita merda, quaggiù nello sprawl come lassù nella città alta. Mi tocca lavorarci con questa gente che vende merda. Quaggiù nello sprawl quella merda è quasi indispensabile, pochi spiccioli per mezz’ora o un’ora di felicità surrogata. La droga è per gli altri, per quelli che non hanno bisogno di avere la mente lucida, che non hanno bisogno di lavorare come lavoro io. Non c’è bene più prezioso delle informazioni, quaggiù nello sprawl come su nella città alta. Passo da casa mia, un buco poco più grande di una bara, per dormire e conservare due vestiti e poco altro, perché qualsiasi serratura si può forzare, e qui non ci sono topi d’appartamento, come li definiscono i poliziotti che non sanno un cazzo di come funziona quaggiù nello sprawl. Qui ci sono dei cazzo di ratti giganti d’appartamento, che se non riescono a forzare la serratura senza distruggerla fanno saltare tutta la porta senza troppi complimenti. Per mia fortuna non mi serve molto, giusto qualche cambio di abito, e poco altro e di poco valore. Ciò che mi serve ce l’ho addosso. Non hanno forzato la serratura oggi, la giornata comincia bene, stamane non ho fatto in tempo a pulire le mie armi prima di uscire, lo faccio adesso. Betsy è la mia pistola fortunata, l’unica arma alla quale abbia dato un nome, come qualche coglione in qualche film del secolo scorso. Lo so, sono un romanticone, a volte, nonostante la vita quaggiù nello sprawl. Sistemo anche le altre armi, controllo le munizioni, e poi finalmente monto sulla mia due ruote per andare a lavorare. Finalmente ho mezz’ora durante la quale posso smettere di pensare allo sprawl, alla città alta, alla fottuta Yakuza, e a tutta la merda. Mi godo l’aria sul viso, e penso solo a come stasera mi scoperò Claire. La mezz’ora migliore della giornata, quella prima di arrivare al mio nuovo lavoro.

Sono nella città alta, parcheggio la moto nel parcheggio della Corporazione – cazzo, non mi abituerò mai all’idea che non devi metterla in un bunker per non fartela fottere, anche se la mia piuttosto che avviarsi senza il mio permesso salta in aria – ed entro. Non saluto, non loro. Mi guarderebbero dall’alto in basso se potessero, ma sanno alla perfezione che io so di ogni loro visita giù nello sprawl, quindi non mi devono rompere i coglioni. Entro nell’ufficio Oggetti Smarriti, il nuovo servizio della Corporazione, e saluto i miei colleghi. Spostati come me, se non peggio. Cazzo, abbiamo anche una fottuta rockstar. Mai visto un suo concerto, io, ma siamo una specie di circo. Però recuperiamo ciò che è stato smarrito. Stiamo in un cubicolo abbastanza grande per far finta di lavorare, e abbiamo anche una macchina per il caffè. Ammesso che quella sbobba si possa chiamare così. Credo che l’ultimo grano di caffè sia stato macinato anni fa. I clienti sanno come arrivare a noi, e noi recuperiamo ciò che ci chiedono. Informazioni, merci, vite. In fondo non è diverso da ciò che facciamo giù nello sprawl, solo che questo è legale, circa, e soprattutto siamo pagati molto meglio. Un’altra giornata inizia, e per un po’ sono fuori dallo sprawl.

Epilessia

Porca troia… io c’è l’avevo… ma il medico il dottore mi disse senza visita che io fossi malato in termini di psicologia. Lo lasciai e andai dalla dottoressa che fino qualche tempo fa era qui a Pisa la migliore. Questo è la scoperta. Due-tre anni che peggiorano me… è solo i miei amici passato e presente. Solo loro e i miei padre, madre, sorella, nipote… questo fanno l’impossibile per aiutarmi. Io sono grato, ma ho bisogno di uscire, rendendo il lavoro che faccio significativo. Questo è il mio lavoro… insomma qui a casa mi sento male, come mia sorella: ci sentiamo entrambi male quando non abbiamo il lavoro…

Ma io sto bene, 2 anni è sto bene…

Di roncole, opinionisti e copia-incolla.

Allora, partiamo da una premessa: dal 24/08/2016 ad oggi, 31/08/2016 si sono verificate migliaia di scosse, ad un aggiornamento del 30 agosto lo sciame era arrivato a oltre 2500 scosse, ed un aggiornamento recente da Repubblica.it si parla di almeno un’altra trentina di scosse questa notte. Immagino quindi che si stia parlando di non meno di 3000 scosse di assestamento per il terremoto che ha distrutto Amatrice. Ora, le preoccupazioni in tal senso sono relativamente poche, le scosse sono innocue, per lo meno la maggior parte. Ciò non leva che siano avvertibili. Prendendo un dato prudenziale di 2600 scosse (sono piuttosto certo che siano di più ma lasciamo stare), e prendendo la data della prima scossa che ha distrutto tutto, Fra la mezzanotte del 26 agosto e le 12.00 del 31 agosto abbiamo un totale di 132 ore. I più attenti bambini in aula si saranno già accorti che una semplice divisione porta a 19,69 scosse all’ora in media. Abbassiamo a 5-6 scosse all’ora “perchè non tutte sono avvertibili e i sismografi sono più sensibili”, otteniamo una media di circa una scossa ogni 10 minuti. Perchè sono stato così basso? Beh, da questa immagine ricaviamo che una scossa avvertibile, seppur leggera, è intorno ai 2,5-30 gradi della scala Richter. Wikipedia invece ci mostra il grafico delle scosse dello sciame sismico attualmente in atto, e diverse di queste sono avvertibili localmente. Ora, scendiamo ancora, e diciamo che le scosse sono state 1 all’ora, in media. 132 scosse, avvertibili.

Ragazzi, la terra si sta sistemando, si sta mettendo comoda. E lo fa da un sacco di tempo, solo che quando si accomoda un po’ più bruscamente allora ci sono assestamenti lunghi, e non è un mistero che in centro italia ci sia una zona a fortissima attività sismica.

Ora, mettetevi due secondi nei panni di quella gente (non solo di Amatrice, ma anche delle altre zone colpite, prendo Amatrice in quanto zona più colpita), che in piena notte è scappata letteralmente con quello che aveva indosso e si è vista crollare la loro casa e probabilmente anche i loro investimenti. E poi immaginate, dalle 3.36 di quella notte, di cominciare ad avvertire scosse più o meno intense ogni ora. A distanza di una settimana. Provate a pensarci: è passata una settimana, e la notte, o la mattina appena svegli, non solo sentite la terra muoversi, ma in alcuni casi vedete il tavolino o la tazza del caffè tremare. Ad una settimana di distanza. Provate a pensarci, per un solo momento. Se ci riuscite.

 

Perchè questa premessa? Perchè pare sia rispuntato Lino Ricchiuti, presidente di un partito che ha qualche problema con l’IVA, ed un suo articolo, che è sostanzialmente un copia-incolla di quello che ai tempi aveva già scritto e che Giacomo Di Girolamo riprese per il terremoto de L’Aquila, e che ai tempi attaccai sostenendo che a certa gente andrebbero tagliate le dita a roncolate, per impedirgli di continuare  ascrivere minchiate.

E già allora citavo la brava Lisa Perni, che spiegava perchè un tale ragionamento è una stronzata da “attention  whore” (per chi non lo sapesse, gente che si prostituisce in cerca di attenzione, dall’inglese “attention”=”attenzione”, e “whore”=”puttana”, dispregiativo – nota inserita a beneficio di chi non sa l’inglese e delle suddette puttane). Sì, è una stronzata, e sì, voi siete delle puttane in cerca di attenzione. Prova ne sia l’articolo copiato spudoratamente da quello di 7 anni fa, senza limitarsi a citarlo, e prova ne sia che Ricchiuti è il presidente di un movimento politico che, al momento in cui scrivo, ha nell’ultimo articolo del movimento politico in questione la data del 29 dicembre 2015, che il penultimo articolo, in data 28 novembre titola “Da sfigati a vincenti”, ma che nessuno si cagava finora, prova ne sia che il sito è su un servizio di hosting gratuito, e per di più altervista, assurto negli ultimi anni a ricettacolo della peggior merda.

Quindi sì, attention whore. L’articolo dell’Eco del Sud parte con una leccata non da poco:

“E’ cattivo? E perfido? Gode delle disgrazie altrui? Niente di tutto questo, Ricchiuti ha ampiamente spiegato perché lui per il terremoto non darà neanche un centesimo.”

No, rincoglioniti, non ha spiegato un cazzo ed è una persona che non ha capito un cazzo. Per quanto si possa essere contro il dare direttamente soldi, o per quanto si possa essere disgustati dalla gestione statale di questo tipo di emergenze, non basta dire “Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno”. No, imbecille, la tua rabbia ed il tuo sdegno non aiutano un cazzo di nessuno. Dio santissimo, persino Casapound, con tutto il suo estremismo ed il suo essere contro la sinistra arrivando al limite di atti vandalici, ha organizzato una cazzo di raccolta alimentare per aiutare i terremotati. Non vuoi dare soldi “perchè vengono sempre spesi per altro” (che poi c’è da capire fino a che punto sia vero)? Ok, ma porco mondo, compra generi di prima necessità, generi alimentari, fai qualche cazzo di cosa. Non se ne fanno un cazzo, i terremotati, della tua rabbia e del tuo sdegno. Non glie ne frega un cazzo di quanto tu sia arrabbiato, perchè hanno problemi ben più seri che pensare a qualcuno che va in giro a dire di essere arrabbiato e sdegnato.

Non glie ne frega un cazzo a nessuno. Quindi, per piacere, al prossimo terremoto, non rompete i coglioni, e se volete fare davvero qualcosa, andate ad aiutare quella povera gente la cui unica colpa è di abitare in una zona ad alto rischio sismico. E se non avete le palle di farlo, andatevene a fanculo voi, la vostra rabbia ed il vostro sdegno. C’è gente che ha morti da piangere, freddo da combattere, e una vita da ricostruire.

Purtroppo temo che non ci arriverete comunque al semplice ragionamento. PErchè voi siete alternativi, contro corrente. E allora andate a risalire i fiumi come i salmoni, e lasciate lavorare chi vuole davvero fare qualcosa. Fosse anche solo un motociclista (e sì, loro perderanno tempo con rabbia e sdegno quando avranno finito di aiutare la gente).

Si riparte (?)

Sì. Forse. Boh. Dopo anni di astinenza, preso dal nuovo avvento di FB, mi trovo a scoprire quanto io abbia trascurato un blog che per me rappresenta il mio angolino di sfogo, il mio promemoria per progetti, speranze, sogni, vita, insomma, un po’ tutto. Non è semplice, non lo sarà, non lo è mai. Ho cambiato vita come mai mi sarei aspettato, ho dei sogni nel cassetto, alcuni nuovi, altri con la polvere sopra, altri seminuovi, un’occasione, non lasciatela scappare. Ho delle speranze, dei piani per il futuro, ho le mie battaglie quotidiane, c’è il lavoro, ci sono gli amici, c’è la mia ragazza, ci sono i giochi, che siano di ruolo o da tavolo.

Ci sono io, alla fine, semplicemente io. Qualche anno fa spaccavo il mondo, ora ho qualche capello bianco e un po’ di ossa rotte alle spalle, sono più vecchio, forse un po’ più saggio? Forse. Sento di poter dire la mia, e probabilmente la mia piace a pochi, probabilmente sono arrogante. Una sola cosa non è cambiata, la politica di questo blog: per quanto arrogante possa sembrare, non vieterò a nessuno di dire la sua opinione, a patto che si rimanga nel civile. Come ho già detto un tempo, non sono lo sceriffo del web, ma pretendo un certo rispetto, non solo delle mie ma anche delle altrui opinioni. Contestabili, finché non si scade nel becero insulto. Difficilmente blocco qualcuno, ma potrei, nell’interesse del vivere civile. Al solito, questo è dovuto per i miei 5 lettori in croce, che in confronto Manzoni aveva le folle oceaniche, altro che ciambelle senza buco 🙂

Ma qui occasionalmente passa sempre qualcuno che desidera lasciare la sua opinione. E quindi, tu, lettore dei vecchi tempi, bentornato, tu lettore nuovo, benvenuto, tu lettore occasionale, spero che rimarrai. E tutti, perdonatemi la polvere, l’odore di vecchio. Perdonate i pensieri forse ammuffiti che troverete. Si ricomincia, con una nuova coscienza, con un nuovo me.

E cosa mai troverete su questo blog? Difficile a dirsi. Di certo i soliti deliri che mi accompagnano anno dopo anno. Qualche digressione nel mondo a me caro dei giochi, qualche post sulla scrittura, magari qualche racconto. Troverete qualcosa del vecchio me, e molto del nuovo, anche se non sono certo che siano così diversi.

Benvenuti a tutti, si ricomincia.

Cosa è successo, cosa succederà.

Il CERN ha prodotto un pacchetto di antiidrogeno. Ora Dan Brown se ne può andare a fanculo.

Il Cav. Silvio indagato per un sacco di cose. Ora, onestamente, non me ne frega un niente che un 70enne vada a puttane, ma che con se si porti tutto il Belpaese, a livello mediatico e politico, mi fa girare i coglioni.

I giovani si sballano versandosi la vodka negli occhi. Ora, a parte la boiata di pensare che mandi su di giri prima, a parte il fatto che versare l’alcool è delitto, a parte il fatto che la vodka mi fa schifo, a parte il fatto che rimani cieco… Ma cosa c’era di male in un caro vecchio raspone, allora?

Ruby Rubacuori piange in diretta. Sarà l’emozione dei 5 milioni.

La vita riserva cambiamenti. A me ne stanno succedendo parecchi. Spero che mi facciano crescere.

Nuti in diretta no. Welby si. A quanto pare il dolore deve non solo fare notizia, ma essere anche di sinistra.

Beato Giovanni Paolo II. Beato lui che non è qui a vedere tutto il casino che succede.

Voto anticipato: sono anni che la sinistra ha un programma politico consistente di un solo punto, ossia gettare merda su Berlusconi. Sarebbe ora di pensare alla nazione, e non a lui.

Silvio aiuta tutti. Ma perchè non mi molla un milioncino di euro? O un posto di lavoro decente. Non chiedo molto, no?

E’ ripresa la stagione televisiva con Mistero. A parte le risate, l’unica cosa per cui vale la pena di vederlo è Pinkets, che scrive noir,tira fuori l’umorismo tipico di quel genere di libri. Divertente. Ah, questa sera una nuova indagatrice: pare che ci sia Melissa P. Si, quella cretina di 100 colpi nel c… ehm, di spazzola.

Devo mettemri in pari con House e NCIS. E finire di vedere Dexter e un sacco di altre cose. Cazzo, mi servono giornate di 48 ore.

Il Fantastico Mondo Di Paul

No, purtroppo non lui.

Parlo del polpo Paul, che suo malgrado ama le cozze e pare sia in grado di prevedere il risultato delle partite della Germania. La cosa scandalosa è che la gente tende a crederci. Ora, a mio assolutamente non modesto e supponente parere, siamo davanti a una divertente curiosità statistica, unita a quel pizzico di influenza che hanno questi episodi. Se io avessi una moneta con una faccia con la bandiera della germania e l’altra con la bandiera della squadra che deve affrontare e tirandola dovessi stabilire il vincitore, non farei niente di diverso da quello che fa questo polipo. Si tratta di pura casualità. e stasera verrà dimostrato, secondo me: la germania vincerà sulla spagna, mandando di nuovo Paul nel dimenticatoio. Oh, poi magari la spagna vince, e allora pazienza. Ma credere che un polpo sia in grado di prevedere un risultato di una partita di calcio, è assurdo come pensare che una farfalla possa prevedere l’esplosione di una supernova in una galassia sconosciuta.

[Amarcord] 8/26/2006 Giusto perchè sei tu, Irene… :)

Un “breve” test… giusto perchè ne avevo voglia 🙂

***********************************************************************************

1. Che ore sono?: 9:45
2. Nome che c’è nella tua carta di identità: Jari
3. Nomignolo: Nessuno in particolare. A parte Spank, ma questa è una questione privata fra me e Iaia… 🙂
4. Numero di candele sull’ultima torta: 25
5. Data in cui sei nato: 3 ottobre 1980
6. Data alternativa in cui nascere: perchè? ci sarà pure un motivo se sono nato quel giorno… perchè dovrei complicarmi la vita… mica sono un agente della cia 🙂
7. Altezza: 1,80 e qualcosa… forse anche 1,85… non so, sono anni che non mi misuro…
8. Colore degli occhi?: Marroni…
9. Numero di scarpe: mia madre li chiama valigie… eppure il 47 non è tanto, per me…
10. Occhiali o lentine: mai avuto bisogno…
11. Piercing?: naw… non mi stanno assolutamente bene.
12. Tatuaggi?: no… anche quelli non credo che mi starebbero benissimo…
13. Quanto ti piace il tuo lavoro?: per nulla… anche perchè non è quello per cui sto studiando…
14. Luogo di nascita: Moncalieri, provincia di Torino. All’ombra della Mole, insomma…
15. Residenza attuale: Pisa, all’ombra della torre…
16. Hai già bevuto un cuba libre: si, ma non mi sa di nulla… con un mojito ne possiamo già parlare…
17. Ti sei già ubriacato: e sapeesi come… una legnata apocalittica ad una festa di laurea…
18. Ti sei già innamorato: credevo di si… ma forse no…
19. Hai già amato qualcuno al punto di piangere?: ho pianto per una di cui credevo di essere innamorato, questo si…
20. Hai già avuto incidenti in macchina?: intendi con me DENTRO la macchina? Allora no…
21. Hai le lucine blu e la luce di kit?: senti, le lucine ce le ha un mio amico sulla sua auto. Sorvoliamo, grazie. La lucina modello kit, piuttosto mi sego un mignolo…
22. Sprite o Red Bull?: Sprite, la RB non mi piace.
24. Coca Cola o Pepsi?: Se c’è la pepsi twist mi fa bello, ma di solito coca o chinotto…
25. Lemonsoda o Oransonsoda?: ma tipo un gin lemon, oppure un bel caffè shackerato?
26. Caffè normale o con panna?: se sono alla Casa della Panna con panna, altrimenti caffè nero, amaro e caldo.
27. Coperta o piumone?: piumone, nudo. Oppure pigiama e lenzuolo… La discussione è ancora aperta…
28. Lasciare o essere lasciati?: ma evitare di lasciarsi? No, eh? Vabbè… Lasciare. Ti senti male uguale, però almeno sai qual è il motivo…
29. L’insalata che più ti piace?: rucola. Sulla tagliata. Altrimenti, dalla alla mucca, che poi mi ci faccio una fiorentina.
30. Colore delle calze?: bianche. O nere. Ma di solito bianche.
31. Numero favorito?: che razza di domanda. 42, è ovvio.
32. Perché?: te lo devo proprio spiegare? Douglas Adams si sta rivoltando nella tomba.
33. Animale preferito?: da tenere in casa il gatto. in generale… boh, non saprei, ce ne sono un casinoo troppi…
34. Film preferiti?: eh, un sacco… cito solo episodio 4,5,6 di Star Wars, una parte di episodio 3, I soliti sospetti, un casino di altri.. e The Gamers, ovviamente…
35. Parola d’ordine?: Seee… guarda che la password non te la do.
36. Computer o Play Station?: rigorosamente pc… è difficile scrivere codice c++ con un joypad…
38. Giorno della settimana?: qualunque giorno durante il quale posso dormire e che non vado a lavoro…
39. Canzone preferita attuale?: allora, intendiamoci, non ce ne ho voglia di scriverti la discografia della mia camera…
40. Programma della televisione?: ma piuttosto vado al cinema.. o al limite mi rifugio in superquark. Se anche quello fallisce, cerco un film ad alto contenuto cuturale, tipo Bud Spencer e Terence Hill, o Rambo, o Rocky, o Die Hard, mazzate a iosa e zero sforzo neurale, insomma…
41. Preferisci dare o ricevere?: dare, sempre e comunque.
42. Hai già nuotato nudo?: ed era pure notte…
43. Ristorante preferito?: un bell’agriturismo grezzo, con tanta carne e tanto vino…
44. Fiori preferiti?: la stella alpina…
45. La materia meno interessante?: si chiama Fondamenti di Programmazione. Mi spacco le palle solo a pensare di scriverlo.
46. Bevanda alcolica?: dipende… se andiamo leggeri ci do di birra… se vuoi un digestivo mi porti la grappa, se è per far du’ versi un bel po’ di vino, se sono da fulvio solo cocktail torcibudella…
47. Sport da vedere in TV?: se li trasmettessero biliardo e scacchi. Il calcio solo se gioca l’Inter, sennò il ciclismo che così mi concilia il sonno…
48. Alimento?. io non ho uno stomaco, ho una centrale di smaltimento scorie radioattive. Io ingurgito tutto. Cmq, le lasagne della mamma mia 🙂
49. Frutto preferito?: cocomero alcoolico.
50. Marca di condom preferita?: non me lo ricordo più…
51. Gulliver o Settimo Cielo?: Il Signore degli anelli. Ma non quello di Peter Jackson. Quello di Tolkien.
52. Ristorante o fast-food?: avendo tempo di prendersela comoda e trovandone uno decente, ristorante…
53. Quando sei stato l’ultima volta all’ospedale?: per problemi miei? Per l’appendicite, avevo 8 anni.
54. Di che colore è il tappeto della tua stanza?: il mio tappeto non è di colore, è di valore. E’ la parte statica del mio motore a gatto imburrato.
55. Che nome aveva il tuo pupazzo preferito da bambino?: Sonasegaio… a momenti non mi ricordo nemmeno che ho mangiato ieri per cena… ( Cit Nene: “Colorino…ma quando ero pià piccola ancora c’era Celestino. che fantasia coi nomi, eh???” lo sai vero che è la prima cosa che mi è venuta da pensare? :))
56. Quante volte hai fatto l’esame per la patente?: 273,15 Kelvin da trasformare nell’equivalente Celsius
57. Come ti vedi da qui a 10 anni?: 35enne.
58. Le ultime due e-mail che hai ricevuto?: senti, c’ho 8 caselle di posta… mica pretenderai che vada a spulciarle, ora, eh?
59. Sei già stato condannato per qualche crimine?: non mi pare. credo che me lo ricorderei
60. Qual è il negozio che sceglieresti per spendere tutti i soldi di una carta di credito?: uno solo? Ok, negozio di informatica per comprarmi un po’ di roba che mi serve, poi compro un sacco di roba supergalla da rivendere per comprarmici un casino di libri.
61. Cosa fai di solito quando ti senti giù?: Chiamo i miei amici.
62. Qual è la parola o frase che dici più volte?:  ultimamente sono sul “Ma anche no…”
63. Nome dell’amico che vive più lontano da te?: beh, se la matematica non è un pignone direi che si tratta di Irene… (sembra che lo faccio apposta, ma ti giuro che non è così :P)
64. Cos’è che ti fa più arrabbiare? vedere un amico triste.
65. Qual è la cosa più bella che esiste?: vivere alla grande (è troppo lunga da spiegare… però funziona…)
66. A che ora vai a dormire?: presto… nel senso della mattina presto.
67. La cosa che ami di più?: avere degli amici veri.
68. La cosa che odi di più?: sentirmi impotente
69. La tua città preferita?: niente città. Montagna. Dolomiti. Tramonto. Belle.
70. Hai mai messo incinta una ragazza?: No.
71. Ti sei mai fatto una canna?: yep… ma per quello che mi ha fatto, anche se non me la facevo era uguale…
72. Credi negli Ufo?: beh, il fatto che nel tuo cervello non ci sia vita non deve escludere a priori che nell’universo non ce ne sia… comunque, se ci sono arriveranno, e se sono già arrivati sono stupidi (ha a che fare col fatto che una civiltà in grado di fare viaggi interstellari continui a mandare segnali ambigui e discordandi per mettersi in contatto con noi)
73. Il tuo motto?: don’t worry, be happy…
74. Il posto più bello per passare una vacanza?: guarda, mi manca qualche centinaio di nazioni da visitare, poi te lo dico…
75. Tre cose che guardi fisicamente in una ragazza?:  se la incrocio occasionalmente tette, culo e faccia, altrimenti se la devo conoscere un po’ di più sorriso, occhi e sporgenze(tette&culo), non necessariamente in questo ordine.
76. Il tuo film preferito?: minchia… lo sai che mi sto triturando le palle?
77. Il tuo album preferito?: L’indimenticabile album delle figurine panini.
78. La tua canzone preferita?: per caso fai Alzheimer di cognome?
79. Il tuo colore preferito: Nero
80. Che ore sono?: 10:46, ‘ccidenti a te…

42 Auguri di Natale :)

Un po’ in ritardo, ma Buon Natale a tutti i miei 25 lettori

Miao!

‘Njoy!

Il pop-up blocker definitivo.

Lo Stickman Chosen One.

😀

 

‘Njoy!

Miauz!

It just work?

Ma ne siamo proprio sicuri?

 

image

 

‘Njoy!