Archivi categoria: TV

Cosa è successo, cosa succederà.

Il CERN ha prodotto un pacchetto di antiidrogeno. Ora Dan Brown se ne può andare a fanculo.

Il Cav. Silvio indagato per un sacco di cose. Ora, onestamente, non me ne frega un niente che un 70enne vada a puttane, ma che con se si porti tutto il Belpaese, a livello mediatico e politico, mi fa girare i coglioni.

I giovani si sballano versandosi la vodka negli occhi. Ora, a parte la boiata di pensare che mandi su di giri prima, a parte il fatto che versare l’alcool è delitto, a parte il fatto che la vodka mi fa schifo, a parte il fatto che rimani cieco… Ma cosa c’era di male in un caro vecchio raspone, allora?

Ruby Rubacuori piange in diretta. Sarà l’emozione dei 5 milioni.

La vita riserva cambiamenti. A me ne stanno succedendo parecchi. Spero che mi facciano crescere.

Nuti in diretta no. Welby si. A quanto pare il dolore deve non solo fare notizia, ma essere anche di sinistra.

Beato Giovanni Paolo II. Beato lui che non è qui a vedere tutto il casino che succede.

Voto anticipato: sono anni che la sinistra ha un programma politico consistente di un solo punto, ossia gettare merda su Berlusconi. Sarebbe ora di pensare alla nazione, e non a lui.

Silvio aiuta tutti. Ma perchè non mi molla un milioncino di euro? O un posto di lavoro decente. Non chiedo molto, no?

E’ ripresa la stagione televisiva con Mistero. A parte le risate, l’unica cosa per cui vale la pena di vederlo è Pinkets, che scrive noir,tira fuori l’umorismo tipico di quel genere di libri. Divertente. Ah, questa sera una nuova indagatrice: pare che ci sia Melissa P. Si, quella cretina di 100 colpi nel c… ehm, di spazzola.

Devo mettemri in pari con House e NCIS. E finire di vedere Dexter e un sacco di altre cose. Cazzo, mi servono giornate di 48 ore.

Vajont – Il film del disonore.

Forse ne avete sentito parlare. Si tratta del film Vajont – La diga del disonore. Ripercorre, come si può intuire, la tragedia del 9 Ottobre 1963. Una produzione molto dispendiosa, ricca di effetti speciali, un cast che qualcuno definisce ottimo… e una farsa spaventosa. La storia? Semplice: una struggente e tragica storia d’amore, sul cui sfondo si intravede una frana. No, nessun errore. Paradossalmente, un film che avrebbe dovuto avere come protagonista la tragedia, si sofferma piuttosto su una storia d’amore fra tal Olmo Montanier e talaltra Ancilla Terza. Personaggi di pura fantasia, come del resto tutto il film (EDIT: come mi fanno notare in questo commento, in realtà Olmo ed Ancilla sono realmente esistiti – non che questo cambi il giudizio complessivo). Una cosa orribile a guardarsi. Non importa come sono andate le cose (chi ha visto lo spettacolo di Paolini e il film si renderà conto di ciò che dico), the show must go on, come si dice. E lo spettacolo non solo deve continuare, ma deve essere spettacolare. E allora buttiamo dentro un’insulsa storia d’amore, buttiamo dentro un paio di tonnellate di effetti speciali, efacciamoci dare suggerimenti da Peter Jackson. Cosa c’entra il grasso e rubicondo Peter? Beh, come qualcuno ricorderà, è regista di diverse pellicole, come ad esempio Splatters – Gli schizzacervelli. Beh, chi meglio di lui potrebbe dare un consiglio su come mettere il giusto pizzico di horror splatter? No, in realtà non lo hanno consultato… spero. Ma andiamo con ordine: della trama ho già parlato, una storia d’amore insipida e banale nella quale la frana gioca un ruolo da comprimaria, per inscenare la tragedia della perdita dell’amata. Il cast potrebbe essere buono, ma il doppiaggio lascia alquanto a desiderare. Tina Merlin sembra una isterica che parla a 420 parole al minuto. Gli abitanti di Erto e Casso con accenti romani, milanesi, addirittura toscani, come il prete. Un Leo Gullotta nei panni dell’ingegner Pancini che sembra una statua di gesso (non mi piace troppo come attore, e secondo me nel film lgi vengono date molte meno colpe di quelle che ha). Un buonismo di fondo nel quale troviamo prima il prete di Erto che si trova improvvisamente davanti la Merlin, in uno scontro di volontà nel quale è chiaro da subito chi ne esce sconfitto… una scena memorabile per la bruttezza: arriva la Merlin (interpretata -male- da Laura Morante), accolta come l’eroina del giorno mentre il povero prete cerca di sedare gli animi degli abitanti di Erto, il prete da solo da una parte e dall’altra la Merlin con la popolazione dietro di lei. Lo sguardo del prete come a dire “Si sono una merda perchè non mi sono mosso prima, faccio schifo, sono un verme, mi zerbino”, e poi la stretta di mano. Una cosa orribile, non tanto per la vena di comunismo che vi si scorge, che mi lascia piuttosto indifferente, quanto per il voler far apparire sotto una luce cattiva un uomo che probabilmente ne sapeva quanto i suoi fedeli. Ancora, un buonismo di fondo nel quale sembra che alla fine, a parte un paio, siano tutti ricoperti. Bastardi. Ecco cosa sono. Non me ne può fregare di meno di vedere dei criminali ricoperti di un velo di buonismo e di sentimentalismo. Fatemi vedere cosa hanno fatto, fatemi vedere come e perchè si è arrivati a quel punto. Fatemi vedere la figura di Muller, nemmeno citato. Fatemi capire quello che c’è dietro. Non sbattetemi in primo piano una storia d’amore che non ha senso di esistere. E poi… e poi c’è la frana. Un gozziliardo di effetti speciali, per far vedere quello che è successo. E mentre tu hai sopportato, per un’ora e mezza, idiozie a non finire, solo per arrivare a vedere il momento della frana, perchè tu hai visto lo spettacolo di Paolini, e vuoi vedere come potrebbe essere successo quello che le sue parole descrivono così vividamente e commoventemente insieme, mentre sei lì che vedi la montagna d’acqua sollevarsi ed abbattersi su Erto e Casso, e l’altra parte su Longarone, mentre sei lì che cerchi di capire cosa potrebbe essere trovarsi lì, ecco il tocco splatter. Le scene si soffermano, spesso e volentieri, sui dettagli. Un vecchietto travolto da un pezzo di parete della casa che implode in una allegra slow motion per farti apprezzare il lavoro delle controfigure e degli effetti speciali, che mostrano ogni dettagli della parete che si abbatte sul vecchio, e a Longarone la povera Ancilla su cui la telecamera indugia per quasi più tempo di quello che l’acqua ci mette ad arrivare, mostrando le inquadrature in soggettiva della ragazza, e in soggettiva… dell’onda. Come se fosse un essere senziente pronta a buttarsi su quella donna.

 

E io devo sorbirmi questi macabri, fuori luogo, privi di gusto e immorali tocchi di splatter? Ma per favore. Era molto più vivido il racocnto di Paolini. Si, è vero, lui ha avuto un’ora di tempo in più per spiegare cosa successe. Ma è anche vero che aveva solo la sua voce e la sua straordinaria mimica. Il film poteva disporre di dozzilioni di effetti speciali. Il piccolo uomo Paolini vince sui milioni di euro spesi in computer grafica inutile.

 

Per finire riporto una delle recensioni che mi trovano più d’accordo, che potete trovare qui insieme a molte altre:

Nel rievocare la storia Martinelli mette troppa carne al fuoco, senza riuscire a tenere salde le fila di un film che vorrebbe essere insieme realistico e melodrammatico, opera di impegno civile e grande spettacolo. Finisce che la denuncia è indebolita dalla retorica, che una figura chiave come quella della Merlin è appena sbozzata e che della fiction (l’amore di Olmo per la bella Ancilla) non t’importa granché.

Alessandra Levantesi, La Stampa

Che dire… Non andate a vederlo. Non ne vale la pena.

Perchè devono pur campare…

…sti emeriti stronzi. Sempre dalla Gazzetta:

“L’assemblea generale straordinaria di Lega calcio ha respinto all’unanimità le offerte per i diritti radiofonici e televisivi del calcio, che sono quindi rimasti invenduti”. Le parole di Adriano Galliani decretano il nulla di fatto sulla vendita dei diritti tv in chiaro. I gol della prima giornata dei campionati di serie A e B saranno visibile quindi solo a pagamento. E’ questo l’esito dell’assemblea che era iniziata con un pessimismo generalizzato diffuso tra i presidenti delle società: “È impossibile – aveva spiegato Galliani prima della riunione- che un prodotto venduto a 75 milioni di euro in esclusiva a Mediaset più, alle altre emittenti possa essere valutato 20,5 milioni di euro non in esclusiva con uno sconto del 75%. “Credo – aveva concluso il dirigente rossonero – che non verranno venduti gli highlights di serie A”.

 

Cioè, intendiamoci, brutto deficiente: tu hai venduto per 75 milioni di euro i diritti di trasmissione delle partite complete, e ti lamenti perchè ti vengono offerti 20 milioni solo per gli highlights, che comunque vengono trasmessi almeno una mezz’ora dopo la fine delle partite?

 

Sai che?

 

Ma vaffanculo!

 

-Miauz!

Fantasy e fantastico: una riflessione

Pubblico volentieri l’intervento di Sergio, apparso sul forum del 5° Clone, intervento che, come accade ormai da tempo quando si tratta di discussioni che vanno al di là del semplice DnD, è sorprendentemente vicino a quello che penso, ed è espresso molto meglio di quanto io sappia fare normalmente. A voi:

Questo è uno sfogo che sto rimurginando da tempo. Lo scrivo qui perchè con il Fantasy ammetto che entra solo in parte: eppure la connessione c’è, e si applica a molti sistemi GdR dell'”ultima generazione”. Per farvi capire di che parlo, parto da lontano. In pratica, con una mia recensione.

Lo spunto per parlarne me lo ha dato “Wanted – scegli il tuo destino”. Ennesimo film derivato da un fumetto di Miller (Sin City, 300, eccetera), che continua a trattare il tema dei superuomini, dell’iperviolenza e del farsi giustizia o essere artefici del proprio destino (e di quello del mondo) a prescindere da qualsiasi pretesa di convivenza, mediazione o rispetto dell’altro. In pratica, se non sei un protagonista, non sei nulla; e se non sei nulla non hai nè possibilità nè – sottinteso – diritto di far sentire la tua voce. Peccato che per essere qualcuno tu debba avere necessariamente bisogno di essere sovrumano.

Dalle recensioni che ho letto, quantomeno Miller ha il buon gusto di non dare giustificazioni etiche ai protagonisti di Wanted. Sono, fatti e finiti, dei cattivi. Amorali e tesi solo a realizzare sè stessi, in barba al resto del mondo. Il film non ha neppure questa decenza.

Pur di essere presentabile nelle sale, patina la vicenda con uno sfondo etico. Dipinge i protagonisti come guidati, se non altro da un “nobile intento”, ma in pratica sprona all’autorealizzazione, praticamente priva di vincoli. Non viene neanche lontanamente messa in discussione la fede nel codice mistico che designa i bersagli: nell’unica scena in cui accade, la risposta è talmente retorica e puntata sull’empatia con la vittima (la Jolie da piccola), da cancellare ogni dubbio sul fatto che una mistica dell’ “uccido uno per salvarne cento” possa avere qualche “piccolo” problema di obiettività.

L’unica speranza implicita e data per scontata viene dall’integrità morale del protagonista – che giustifica ampiamente lo sfogarsi, praticamente senza limiti, quando ti viene fatto un torto. Un po’ come dire “ne ho piene le scatole di dovermi controllare per convivere a questo mondo – tanto più con chi non lo merita – al diavolo, ora decido io”.

Ma è un ottica di rivincita assoluta che fa paura – perchè funziona solo con un caso su un milione, nella fattispecie un personaggio immaginario, ma applicata nella realtà porta a farsi giustizia per qualsiasi torto, reale o presunto tale, e decidendo da soli la proporzione della reazione. Facendosi la legge da soli, in pratica. Come fossimo tutti un po’ supereroi, con superprincipi morali a legalizzare le nostre scelte.

Mi si dirà che esagero, e in fondo è un film di fantasia. Il problema è che negli ultimi anni questo messaggio più o meno velato lo vedo ripreso un po’ ovunque, specie nelle fiction indirizzate ai più giovani o agli adolescenti. Mi diverte vederli, ma in questo mi stanno sinceramente stufando e nauseando. Non importa che venga propagandato “perchè tanto è di fantasia”. Perchè in realtà non è proprio così.
Accetta anche solo una briciola di quanto ti viene proposto, ed inizierai a giustificare guerre preventive, “leggi di mercato” e del lavoro che trascendono l’etica verso le persone, comportamenti completamente contrari al rispetto di chi la pensa diversamente da te, e via dicendo. O la legge del più forte, solo perchè “ha dei buoni motivi”.
Quando in realtà non esistono buoni motivi che tengano! Il principio del senso di rivincita quando si è esasperati porta nel 90% dei casi all’orrore, non alla giustizia. E che questo non venga praticamente _mai_ detto in un film per ragazzi che punta a fare cassetta ed audience, mi preoccupa.

Così, il film “Wanted” finisce per diventare l’ennesima giustificazione e propaganda alle azioni dei potenti (“super” solo perchè dispongono del potere di guidare intere nazioni, multinazionali o gruppi di pensiero), assunto che siano leader perfetti e sinceramente dediti al bene dell’umanità (chi non la pensa come loro, non rientra a pieno titolo nell’ “umanità” stessa, beninteso).

E qui si arriva al punto: come se non bastasse mi mancava di vedere questo concetto in fase di affermazione nel fantasy: invece, pure qui (non parlo solo della 4a edizione) stiamo iniziando a relativizzare allineamenti ed etica nel corso del tempo. Non in nome della libertà di interpretazione, quanto per assecondare sempre più in chi gioca l’impulso a sfogarsi senza controllo, e a vedere nelle leggi e nell’autocontrollo solo un peso e una rottura di scatole.
Spero sinceramente in una certa inversione di tendenza su questo argomento in futuro, ma non ci contro troppo. E’ un leitmotiv che ho paura di star vedendo sempre più presente in ogni aspetto nella nostra società, e sempre più pericoloso.

Starò esagerando? Mah…

E voi cosa ne pensate?

Quello che mi chiedo io è…

…ma intende tutta la confezione?



😀

-Miauz